Non c'è posto per me in questo mondo: 3 modi per ritrovare se stessi

Alla ricerca del senso di appartenenza: l’equilibrio tra unicità, somiglianza e ricerca dei propri simili. Ritrova il tuo posto nel mondo!

→ Stai pensando che questa vita non fa per te?

→ Ti senti un pesce fuor d’acqua?

→ Non ti trovi bene con i tuoi coetanei? Ti senti diverso?

→ Ti guardi intorno e avverti la sensazione che la vita che stai vivendo non ti appartenga? Come se la stessi guardando dall’esterno?

Lascia che ti dica due cose:

  1. NON SEI SBAGLIATO. Non c’è niente che non vada in te solo perché non ti senti uguale agli altri;
  2. IN QUESTO MONDO C’È SPAZIO PER TUTTI, ANCHE PER TE! Il mondo non è fatto per qualcuno sì e qualcuno no. 

 

E allora perché mi sento sbagliato? Perché provo la sensazione che questa vita non faccia per me?

I motivi possono essere di natura diversa:

  • Socio-biologica: tutti abbiamo il bisogno primordiale di ricercare i nostri simili per poterci identificare, specchiarci in loro, costruire la nostra personalità, trarne forza e ritrovare quegli elementi in comune che non ci facciano sentire degli alieni, ma parte di un gruppo. Tuttavia, la verità è che anche nella somiglianza siamo tutti diversi e non c’è niente di sbagliato in questo;
  • Psicologica-traumatica: in passato potresti essere stato vittima di soprusi o di bullismo, potrebbero essersi verificati degli episodi in cui sei stato mortificato per esserti esposto con spontaneità oppure potresti aver avuto dei genitori oppressivi o assenti ecc. Insomma, le cause possono essere innumerevoli. In questo caso è importante andare alla radice del problema e lo si può fare attraverso un percorso di psicoterapia;
  • Socio-culturale ed educativa: siamo cresciuti con l’idea che ci sia sempre un “noi” e un “gli altri”, come se la differenza non si possa amalgamare ma debba essere distinta sempre e in ogni caso; oltre ai classici esempi (maschi e femmine, alti e bassi, benestanti e poveri ecc.) pensa anche a “quelli del nostro paese e quelli dell’altro confinante, quelli che fanno parte della nostra famiglia e quelli che non ne fanno parte, quelli della nostra sezione e quelli dell’altra” e così via. Questo modo di ragionare come esseri facenti parte di un gruppo ci dà sicurezza, ci fa sentire più forti perché spalleggiati da chi ci capisce e condivide con noi tanti aspetti ma prova a chiederti…

COSA ACCADE SE NON TROVIAMO I NOSTRI SIMILI? O SE VENIAMO INCASTRATI IN UN GRUPPO A CUI SENTIAMO DI NON APPARTENERE?

Succede che ci sentiamo incompresi, confusi, sbagliati, troppo avanti o troppo indietro e mai in pari con chi ci dovrebbe somigliare di più. Ricerchiamo il confronto con i nostri coetanei e li sentiamo distanti da noi. Finiamo con il paragonarci a persone che non sono noi! 

Ed ecco che ha inizio una lotta contro noi stessi, perché da un lato non vogliamo cambiare la nostra essenza ma semplicemente sentirci legittimati ad essere come siamo, dall’altro però tendiamo ad omologarci per paura di essere emarginati.

Eppure non esiste alcuna legge, soprattutto naturale, che stabilisca a che età si debbano avere figli, quale sia la scadenza per prendersi una laurea e in quanto tempo, se ci si debba sposare oppure no, che tutti i giovani di una certa età debbano andare in discoteca e fare esperienze estreme e così via.

E ALLORA COME SI ESCE DA QUESTA SITUAZIONE?

I) RIMETTI TE STESSO AL PRIMO POSTO.

Se credi che per te sia così importante essere come gli altri, forse ti sta sottovalutando.
Probabilmente stai pensando che qualcosa in te non vada, che tu sia troppo o troppo poco e che quindi gli altri abbiano qualcosa che a te manca o che tu debba togliere ciò che gli altri non hanno.
 
Prova a fare questo esercizio: immagina che all’improvviso tutti intorno a te sparissero. Rimani solo tu, nessun altro. E adesso? Chiediti chi vuoi realmente essere senza più un metro di paragone!

Ci hai pensato?

E allora sii quello e non cercare di essere “come gli altri”.

2) RENDI LA TUA UNICITÁ IL TUO PUNTO FORTE.

Chi nella vita ha avuto successo, ha fatto qualcosa di grande impatto oppure è riuscito a cambiare ciò che non andava bene, non è stato colui che ha fatto le stesse cose che faceva la maggior parte delle persone, ma colui che ha avuto il coraggio di andare controcorrente e di sfruttare al massimo la propria unicità.

Questo non vuol dire che devi per forza cambiare il mondo, ma significa che se inizierai a smettere di cercare di fare come tutti gli altri, scoprirai di essere capace di cose che anche nel piccolo possono fare la differenza!

3) RICERCA E ACCOGLI LA DIVERSITÁ.

La diversità ci migliora, ci arricchisce, ci insegna.

Immagina di dover partire nello spazio.

In un primo scenario parti con i tuoi “simili”. Sicuramente vi trovate d’accordo su molte cose, vi muovete allo stesso modo e avete numerosi interessi in comune ma a lungo andare subentra la monotonia e prima o poi sorgono anche i primi problemi. Insomma, parlate sempre dei soliti argomenti e siete tutti in grado di fare le stesse cose e niente di diverso. Arriva così un momento in cui siete chiamati ad affrontare una situazione che richiede competenze diverse dalle vostre e vi trovate impreparati. Magari siete tutti degli ottimi piloti di astronavi ma nemmeno uno di voi sa come ripararle. Di conseguenza, finite per bloccarvi, magari anche per litigare, e cadete a picco.

In un secondo scenario parti con persone diverse da te. E anche se all’inizio pensate di non avere niente in comune, iniziando a conoscervi scoprite qualcosa di nuovo degli altri e di voi stessi: cose che non avevate considerato, cose che non avevate pensato potessero piacervi. E, appena si presenta un ostacolo per uno, un altro sa come aggirarlo. Tutti hanno interessi diversi, ritmi differenti: c’è chi ama cucinare, chi è molto bravo ad aggiustare i meccanismi della navicella, chi conosce bene i sistemi informatici, chi è appassionato di pianeti, chi sa come curare le ferite, e così via. Da tutte queste persone avete l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo e ne traete vantaggio a vicenda.

Bene! Adesso immagina che quel viaggio sullo spazio sia in realtà la vita e chiediti come e con chi vuoi affrontarla!

Inizi finalmente a realizzare che il posto che stai occupando è esattamente il tuo?

Che non devi somigliare a nessuno ma concederti la libertà di essere così come sei?

Che sarai davvero d’aiuto agli altri nel momento in cui coltiverai le TUE capacità?

E se senti di star vivendo una vita che non ti appartiene è forse perché, fino a questo momento, hai fatto quello che gli altri si aspettavano da te, o che tu pensavi si aspettassero, e non quello che sentivi realmente dentro, quindi…

SII TE STESSO. IL TUO POSTO NEL MONDO È GIÁ QUELLO IN CUI TROVI. NON CERCARLO ALTROVE, SEMPLICEMENTE ARREDALO COME PIACE A TE!

Cambia il luogo se serve, persino le persone, cambia i tempi, cambia i modi, ma non cambiare la tua autenticità.

E se, nonostante tutti i tuoi sforzi, continui a vivere male la situazione in cui ti trovi e sei alla ricerca del tuo posto nel mondo, prenota un primo colloquio o scrivimi all’indirizzo info@pedagogistachiara.it e visita il mio profilo Instagram @pedagogistachiara.it

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