SOLI IN MEZZO ALLA FOLLA: 7 strategie per fronteggiare il senso di Solitudine

Come combattere l’Isolamento e Ritrovare la Connessione con il mondo

La solitudine va distinta tra:

  • Stato emotivo e psicologico indesiderato (valenza negativa);
  • Riappropriazione del proprio spazio fisico e mentale (valenza positiva).

La solitudine, nella sua accezione negativa, è un’esperienza umana universale che può colpire chiunque, a prescindere dalla posizione sociale, età o stato emotivo.

Essere soli non significa semplicemente non avere delle persone intorno con cui relazionarsi e su cui poter contare, ma può verificarsi anche quando si hanno numerosi legami affettivi e ci si trova in mezzo a molta gente.

Si tratta, infatti, di uno stato emotivo e psicologico dovuto ad una disconnessione interna che provoca un senso di isolamento e disorientamento tra la persona e il mondo.

Prova a riflettere su queste domande: 

  • Ti capita di sentirti solo e disconnesso nonostante le persone che ti ruotano intorno?

  • Ti è familiare quella sensazione di smarrimento, tristezza immotivata e senso di angoscia misto a nostalgia/malinconia?

  • Ciò che ti circonda sembra insignificante? O sei tu a sentirti inadeguato?

Questi sono solo alcuni dei sintomi della solitudine.

Non è necessario essere depressi o soffrire di disturbi psicologici per sperimentare lo stato di solitudine.

Anzi, è molto più comune di quanto tu possa immaginare!

In base alla durata può essere:

  • passeggera
  • ricorrente
  • cronica

 

E può manifestarsi con intensità variabile.

In relazione a ciò è possibile rintracciare le possibili strategie per fronteggiarla.

Ecco 7 consigli!

I) Rifletti e interrogati sulle cause del tuo senso di solitudine. Pensi che il vero problema sia:

  • La reale mancanza di qualcosa/qualcuno;
  • La conseguenza di un forte cambiamento (lutto, trasferimento, fine di una relazione, fine di un lavoro, fine di un percorso di studi o di un’altra fase della vita);
  • La manifestazione sintomatica di un malessere interiore più profondo (es. insoddisfazione, stress, depressione, ansia sociale ecc.)?
Saper riconoscere il fattore scatenante è il primo passo verso la risoluzione del problema. Molto spesso, infatti, la causa racchiude in sé anche il rimedio.

2. Prenditi cura di te e sii il tuo miglior compagno di vita.

Abbiamo poche certezze in questo mondo, soprattutto quando la variabile sono gli “altri”. Una tra queste è che lungo il percorso perderemo molte persone, ma noi saremo sempre lì con noi stessi fino alla fine.

Per prima cosa è dunque fondamentale imparare ad amare la propria compagnia.

Sii esattamente chi vorresti avere accanto per sempre! Quella persona di cui ammiri il carattere, stimi l’operato, ti rasserena la vicinanza: puoi essere tu.

(Se leggendo queste ultime parole hai pensato “non mi sopporto”, “odio starmene da solo” o “non ci riuscirò mai”, il problema va ricercato altrove).

3. Smettila di aspettare il tuo salvatore.

Questo consiglio è strettamente legato al precedente.

Se, infatti, stai aspettando che qualcuno si presenti all’improvviso per salvarti e proteggerti da ogni male del mondo, caschi male.

Sii responsabile della tua vita!

  • Desideri che qualcuno ti chieda di uscire? Prendi l’iniziativa e portarti in giro.
  • Vuoi sentirti dire qualche parola di conforto? Comincia per primo.
  • Vuoi fare un viaggio? Non hai bisogno di altre persone per farlo.

Pensi che sia “triste” dover fare queste cose da solo?

Al contrario! Le persone sono attratte dalle personalità intraprendenti e ne sono attratte.

Ciò significa, che potresti ben presto notare più movimento intorno a te (più sorrisi, domande curiose, richieste di amicizia) ma, soprattutto, ti scoprirai capace di cose che mai avresti pensato di poter fare da solo.

4. Non forzare le cose.

Starai pensando: questo è un controsenso! Mi hai appena suggerito di fare qualcosa. È vero, ma solo se ne senti il bisogno o se (punto precedente) stai aspettando che qualcun altro faccia qualcosa al tuo posto.

Come abbiamo visto, la solitudine si verifica nella vita di chiunque e nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di una fase transitoria. Fare di tutto per interromperla potrebbe portare solo ad altra frustrazione. Ecco perché a volte bisogna soltanto lasciar scorrere!

5. Comunica il tuo stato emotivo e coltiva le relazioni esistenti.

Molti crescono con l’idea che manifestare le proprie emozioni sia motivo di umiliazione o qualcosa di cui vergognarsi. Ciò non fa altro che peggiorare la situazione.

Parlane. Scoprirai quanti si trovano o sono stati nella tua condizione.

Concentrati dunque sulle amicizie e le relazioni esistenti. Cerca di connetterti con le persone che ti circondano e condividi le tue esperienze con loro. Spesso, la solitudine può essere superata attraverso interazioni significative e profonde.

6. Ricerca e creati occasioni per fare nuove conoscenze.

Partecipa ad attività sociali o hobby che ti interessano e buttati quando ricevi delle richieste inaspettate!

Ciò che non avresti mai pensato di poter fare potrebbe rivelarsi la chiave di volta.

7. Rivolgiti ad un professionista.

Abbandoniamo i deliri di onnipotenza e ricordiamoci che viviamo pur sempre in un mondo sociale, fatto di relazioni. Questo vuol dire che non per forza devi fare tutto da solo, soprattutto quando il problema è proprio lo stato di solitudine. Nessuno strumento può essere efficace in questi casi quanto l’aiuto di una persona competente al tuo fianco!

E ricorda, un professionista non sarà il tuo salvatore, ma ti aiuterà a divenire il salvatore di te stesso!

EFFETTI NEGATIVI DELLA SOLITUDINE

La solitudine può avere un impatto profondo sulla salute mentale e fisica di una persona. Concludiamo dunque citando alcuni degli effetti negativi che può comportare:

  • Può compromettere i rapporti con gli altri;
  • Può ostacolare lo svolgimento dell’attività lavorativa o gli studi;
  • Può consumare le energie fisiche e mentali impendendo lo svolgimento delle piccole faccende quotidiane;
  • Può suscitare sentimenti di tristezza, ansia, bassa autostima e depressione;
  • Inoltre, la mancanza di interazione sociale può influire negativamente sul sistema immunitario e aumentare il rischio di problemi di salute a lungo termine.

Una persona che sa stare da sola non è mai sola. 

Le persone che non sanno stare sole, sono sole.

OSHO

E tu? Ti senti solo/a?

Se senti il bisogno di parlarne con qualcuno prenota un primo colloquio o scrivimi all’indirizzo info@pedagogistachiara.it e visita il mio profilo Instagram pedagogistachiara.it

Leggi anche 

la relazione d'aiuto
Pratica Pedagogica
Chiara

LA RELAZIONE D’AIUTO IN PEDAGOGIA

La relazione d’aiuto in pedagogia La relazione d’aiuto in pedagogia è una pratica finalizzata allo sviluppo delle capacità del soggetto, il quale ha il privilegiato

Read More »